Ecologia

I terreni altoatesini sono più popolati del previsto

EURAC: presentati i risultati del primo studio sulla macrofauna del suolo in Alto Adige – Indicatori sulle condizioni biologiche del suolo

 

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I terreni agricoli dell’Alto Adige sono sorprendentemente ricchi di esseri viventi. Soprattutto quelli dedicati alla coltivazione di frutta e uva sono molto più popolati di quanto ci si aspettasse. Sono questi alcuni dei risultati del progetto SOILDIV presentato dai ricercatori dell’EURAC e dell’Università di Innsbruck giovedì 20 marzo 2014, in perfetta coincidenza con l’inizio della primavera astronomica.

 Per tre anni i ricercatori dell’Istituto per l’Ambiente Alpino dell’EURAC e dell’Istituto di Ecologia dell’Università di Innsbruck hanno studiato la varietà e la quantità di organismi presenti nei terreni dell’Alto Adige. I ricercatori hanno testato 70 luoghi caratterizzati da diversi tipi di uso del suolo e di coltivazione estraendo 280 campioni di terra in cui hanno trovato oltre 60 mila organismi: vermi, aracnidi, millepiedi, isopodi, larve di insetti, coleotteri e formiche. Si tratta del primo studio rappresentativo sulla macrofauna dei terreni agricoli altoatesini. Esaminando questi piccoli animali i ricercatori hanno individuato 22 specie nuove per l’Alto Adige; otto di queste non erano mai state trovate prima in tutta Italia. Si tratta, tra gli altri, di lombrichi e pauropodi (animali simili ai centopiedi).

I dati sono stati confrontati con quelli della banca dati sulla fauna del suolo realizzata dall’Istituto di Ecologia dell’Università di Innsbruck che contiene soprattutto informazioni sui suoli di boschi e di terreni seminaturali. Il confronto dei dati ha permesso ai ricercatori di ricavare vari parametri utili per calcolare un indicatore che rappresenta le condizioni biologiche dei terreni agricoli in Alto Adige. “È chiaro che lo sfruttamento agricolo intensivo ha un effetto negativo sulla varietà di esseri viventi del sottosuolo. Per questo siamo rimasti molto sorpresi dai risultati del nostro studio in Alto Adige: la densità e varietà di fauna del suolo sono inaspettatamente alte”, sottolineano Ulrike Tappeiner, direttrice dell’Istituto per l’Ambiente Alpino dell’EURAC, ed Erwin Meyer dell’Istituto di Ecologia dell’Università di Innsbruck. Anche le differenze tra diverse forme di utilizzo del suolo sono meno marcate di quanto ipotizzato. Gran parte degli animali del sottosuolo si trova nei terreni boschivi incontaminati. Per questo motivo i comuni con una grande estensione di boschi, ad esempio Val d’Ultimo e Alta Val di Non, vantano i terreni migliori. Al contrario, i comuni con un’alta percentuale di superficie abitata e con coltivazioni agricole intensive, come le aree attorno a Bolzano e Merano, registrano i valori più bassi per quanto riguarda la presenza di macrofauna del suolo. Lo si vede dalla cartina elaborata nel corso del progetto che mostra le condizioni biologiche del terreno in relazione alle diverse tipologie di uso del suolo.

I risultati del progetto SOILDIV sono stati presentati per la prima volta presso il maso Unterganzner a Cardano, uno dei luoghi in cui sono stati svolti i campionamenti, e verranno poi illustrati agli studenti, in particolare a quelli della scuola professionale per la frutti-, viti-, orti- e floricoltura Laimburg. Lo scopo è quello di sensibilizzarli all’importanza di un’agricoltura sostenibile e al ruolo decisivo degli esseri viventi del sottosuolo per un ecosistema intatto.

Bolzano

Daniela Mezzena