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Quanta ricchezza dal patrimonio naturale e territoriale italiano?

 

L’economia italiana è verde

I parchi nazionali italiani, oltre a essere un inestimabile patrimonio naturale e territoriale, sono una vera e propria risorsa poiché producono il 3,2% della ricchezza del Paese, alla quale contribuisce in modo rilevante l’agricoltura, che fa delle aree protette la propria terra d’elezione, dove genera il 6,5% del valore aggiunto nazionale in questo ambito. Ma anche il turismo nei territori ‘verdi’ produce il 5,9% dell’intero valore aggiunto del settore. Una ricchezza che si riflette anche sul benessere delle comunità locali.

Sono alcuni dati emersi nel corso del convegno ‘La ricchezza dei Parchi-Beni comuni e green economy’, organizzato in occasione dei 90 anni del Parco nazionale d’Abruzzo, da Fondazione Symbola, Regione Abruzzo, Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Unioncamere, Federparchi e Camera di Commercio de L’Aquila.

“Parlando di valore economico, il valore aggiunto proveniente dalle imprese private che si genera nei 527 comuni dei 24 parchi nazionali italiani ammonta, al 2011, a 34,6 miliardi di euro “, sottolinea Domenico Mauriello, responsabile del centro studio 

Unioncamere.

Sul fronte economico, i parchi di rilevanza nazionale contano circa 332 mila unità locali, pari al 4,6% degli insediamenti produttivi del Paese. Si tratta di realtà dinamiche, cresciute del 12,7% contro l’11,9% nazionale nel decennio 2000-2011. Come accadeva per la popolazione, anche la distribuzione di unità locali vede in vantaggio il Sud, con oltre 236 mila realtà, contro le oltre 95 mila del Centro Nord. Le realtà imprenditoriali presenti nei parchi nazionali dimostrano una forte vocazione per le attività agricole e commerciali.

Un’importanza particolare, sociale ed economica, è rivestita dal comparto turistico. Solo nel 2010 i comuni delle aree nazionali protette hanno registrato un totale di presenze turistiche (in termini di pernottamenti) di oltre 22 milioni di unità, pari al 5,9% delle presenze turistiche di tutta Italia. La classifica delle aree protette più visitate vede in testa i parchi del Cilento (4,2 milioni di presenze), del Gargano (4,1 milioni), dello Stelvio (4,1 milioni), seguiti dal Parco dell’Arcipelago Toscano (3,1 milioni) e dal Parco delle Cinque Terre (0,7 milioni).

Parchi, infine, vuol dire anche ‘rinnovabili’. I parchi nazionali italiano possono, infatti, fare affidamento su oltre 16 mila impianti fotovoltaici, il 4% del totale nazionale, una rete di piccole installazioni che complessivamente producono 735 Gwh, generando una potenza procapite di 25 kwh. Una rete virtuosa, precisa lo studio di Unioncamere, in cui esercita un ruolo di primo piano il Mezzogiorno, con i parchi Asinara, Appennino Lucano e Alta Murgia, seguiti da  Majella e Gran Sasso

cnr