Nato dalla forte passione per la scienza, Scienzaoggi è un magazine d’ informazione scientifica che desidera indagare sui perché delle cose, sulle cause e sugli effetti dei fenomeni che osserviamo ogni giorno.
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IL CAOS DELLE NUBI NOTTILUCENTI Torniamo a parlare delle nubi nottilucenti, un mistero forse vicino alla soluzione. Le nubi nottilucenti sono nuvole luminose, di un colore blu elettrico. La prima testimonianza ufficiale risale al 1885, circa due anni dopo l’eruzione del vulcano Krakatoa. All’epoca si pensava che fossero una conseguenza dell’eruzione, ma il legame non è mai stato dimostrato. Del resto le nubi appaiono ancora oggi, con una frequenza maggiore rispetto ad allora. A gettare nuova luce sul fenomeno ora arriva la scoperta di polvere di meteora in queste nuvole. In effetti le nubi nottilucenti si formano a circa 83 chilometri di altezza, proprio dove le meteore, che cadono nell’atmosfera a tutta velocità, si disintegrano riducendosi in polvere. Questi granelli di polvere sono in grado di catturare le molecole d’acqua sospese nell’aria, dando vita a cristalli di ghiaccio che aggregandosi possono formare una nube. Inoltre questi cristalli diffondono bene la luce di colore blu, per questo la nube assume il caratteristico colore blu elettrico. Rimane però una domanda: perché le nubi appaiono con sempre maggiore frequenza rispetto al passato? Forse dipende dalla quantità di gas metano presente nell’atmosfera: più ce n’è, più è favorita la loro formazione. L’aumento di metano nell’ultimo secolo è dovuto all’attività dell’uomo, attività spesso inquinante. Da qui una conclusione poco felice: più nubi nottilucenti vediamo, più la nostra atmosfera ha bisogno di essere ripulita.
LA FINE DI CUPIDO E BELINDA Ci sono 13 satelliti naturali che girano intorno al proprio pianeta percorrendo orbite relativamente strette. Urano, in altre parole, è circondato da una soffocante famiglia di lune. Di queste le più interne, oltre ad essere vicine al pianeta, lo sono anche fra loro. Tanto che alcuni astronomi ritengono probabile che prima o poi, due o più di esse, possano scontrarsi. Si tratta di oggetti piccoli, riflettono debolmente la luce: di essi si conosce poco a parte le dimensioni e le reciproche posizioni. Una grossa incognita è la loro massa. Questo però non ha scoraggiato i ricercatori che hanno effettuato ugualmente numerose simulazioni al computer. E queste hanno dimostrato che, anche facendo una varietà di ipotesi sulle masse in gioco, gli scontri fra lune sembrano comunque inevitabili. Il primo impatto, il più probabile, potrebbe coinvolgere Cupido e Belinda: ma sarebbe solo l’inizio. In ogni caso però, perchè la situazione intorno a Urano si faccia movimentata ci sarà da attendere parecchio. A seconda delle condizioni iniziali, il primo catastrofico incontro potrebbe avvenire fra i 1000 e i 10 milioni di anni.
MISSIONE DAWN: PICCOLO RALLENTAMENTO
Il 25 luglio la sonda Dawn, della NASA, ha completato la sua missione intorno all’asteroide Vesta e ha iniziato gradualmente ad allontanarsi, preparandosi a raggiungere il suo prossimo obiettivo: il pianeta nano Cerere, l’oggetto più grande della fascia degli asteroidi. Tutto andrebbe per il meglio se non fosse per lo spegnimento di uno dei suoi dispositivi di puntamento: gli ingegneri stanno studiano il problema per cercare di riparare il guasto. Per agevolare le indagini è stato momentaneamente spento il sistema di propulsione a ioni: significa che l’incontro con Cerere, previsto per febbraio del 2015, potrebbe subire un leggero ritardo.
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